Ad Avilla sorge la chiesa di San Pietro Apostolo che fu la prima chiesa in Friuli ad essere ricostruita dopo il terribile terremoto del 1976. Si optò per un’architettura moderna. Il progetto fu redatto dall'architetto Delino Manzoni e ricalca una chiesa simile di Prato San Pietro di Cortenova (Lecco). L’allora parroco di Avilla si innamorò dell’atmosfera raccolta e tranquilla di tale chiesa e ne volle una simile per la sua parrocchia sconvolta dal sisma.
La chiesa è a pianta dodecagonale e la copertura in rame è sorretta da dodici pilastri perimetrali che si inflettono e convergono al centro. Ma la cosa forse più sorprendente per una chiesa così moderna è la quantità di tesori artistici che essa raccoglie, legati alla sua lunga storia punteggiata da declini e rinnovati splendori che affonda le sue radici nel 1330.
Il portone d'ingresso riunisce le tre porte della chiesa precedente, decorate con artistiche formelle in bronzo, opera degli artisti Monassi, Pezzetta e Galina. Il noto medaglista Guerrino Mattia Monassi), volle rappresentare la storia della Chiesa e di alcuni fatti importanti per la comunità nelle sue sei formelle bronzee.
La vetrata della parte superiore della facciata eseguita nel 1994 è opera di Arrigo con scene riguardanti la chiesa di Aquileia; le altre vetrate con disegni geometrici sono pure dell’artista Arrigo Poz del 2009.
Al centro dell’altare maggiore si trova la statua della Madonna Immacolata. Nel 1875 alcuni fornaciai di Buja che lavoravano ad Haidhausen alla periferia di Monaco di Baviera, la realizzarono in terracotta. Era stata modellata e dipinta dall'artista tedesco Joseph Knabel (1818-1881), titolare della cattedra di scultura a Monaco di Baviera. La statua, intitolata alla Madonna della Salute, protettrice dei fornaciai, giunse ad Avilla il 21 novembre 1876.
La chiesa è a pianta dodecagonale e la copertura in rame è sorretta da dodici pilastri perimetrali che si inflettono e convergono al centro. Ma la cosa forse più sorprendente per una chiesa così moderna è la quantità di tesori artistici che essa raccoglie, legati alla sua lunga storia punteggiata da declini e rinnovati splendori che affonda le sue radici nel 1330.
Il portone d'ingresso riunisce le tre porte della chiesa precedente, decorate con artistiche formelle in bronzo, opera degli artisti Monassi, Pezzetta e Galina. Il noto medaglista Guerrino Mattia Monassi), volle rappresentare la storia della Chiesa e di alcuni fatti importanti per la comunità nelle sue sei formelle bronzee.
La vetrata della parte superiore della facciata eseguita nel 1994 è opera di Arrigo con scene riguardanti la chiesa di Aquileia; le altre vetrate con disegni geometrici sono pure dell’artista Arrigo Poz del 2009.
Al centro dell’altare maggiore si trova la statua della Madonna Immacolata. Nel 1875 alcuni fornaciai di Buja che lavoravano ad Haidhausen alla periferia di Monaco di Baviera, la realizzarono in terracotta. Era stata modellata e dipinta dall'artista tedesco Joseph Knabel (1818-1881), titolare della cattedra di scultura a Monaco di Baviera. La statua, intitolata alla Madonna della Salute, protettrice dei fornaciai, giunse ad Avilla il 21 novembre 1876.
Ed è a lei che è dedicata la grande vetrata realizzata nel 1959 dal conte Alessandro Ricardi di Netro, che aveva il laboratorio nel castello di Colloredo di Montalbano. La vetrata racconta la storia della statua della Madonna della Salute, protettrice dei fornaciai, e dell'emigrazione dei fornaciai, raffigurati mentre formano i mattoni sullo sfondo della fornace di Haidhausen. La cornice più esterna narra in sei scene più piccole la storia della statua: a sinistra la modellazione, la cottura e la pittura della statua a Monaco di Baviera, a destra gli stemmi della Baviera e del Friuli Venezia Giulia, l'arrivo della Madonna in Italia e il suo trasporto fino a Buja.
Nel 2001 furono donate alla chiesa due tegole cotte nella fornace di Vilsbiburg, luogo di emigrazione dei fornaciai e comune gemellato con Buja.
La Via Crucis costituisce forse l'attrattiva più nota della chiesa. Ognuna delle 14 formelle fuse in bronzo è opera benevola di 14 artisti italiani degli anni Cinquanta: Aurelio Mistruzzi, Francesco Nagni, Luciano Minguzzi, Edoardo Alfieri, Alessandro Monteleone, Marcello Mascherini, Giuseppe Negrisin, Mimi (Domenico) Maria Lazzaro, Pericle Fazzini, Franco Girelli, Nicola Rubino, Ugo Carà, Michele Guerrisi, Attilio Selva.
Chiesa di San Pietro Apostolo
Piazza Avilla - Buja
Tel.: +39 0432 960255
parr.avilla@gmail.com oppure pievesanlorenzo@tin.it
Nel 2001 furono donate alla chiesa due tegole cotte nella fornace di Vilsbiburg, luogo di emigrazione dei fornaciai e comune gemellato con Buja.
La Via Crucis costituisce forse l'attrattiva più nota della chiesa. Ognuna delle 14 formelle fuse in bronzo è opera benevola di 14 artisti italiani degli anni Cinquanta: Aurelio Mistruzzi, Francesco Nagni, Luciano Minguzzi, Edoardo Alfieri, Alessandro Monteleone, Marcello Mascherini, Giuseppe Negrisin, Mimi (Domenico) Maria Lazzaro, Pericle Fazzini, Franco Girelli, Nicola Rubino, Ugo Carà, Michele Guerrisi, Attilio Selva.
Chiesa di San Pietro Apostolo
Piazza Avilla - Buja
Tel.: +39 0432 960255
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Venzone - Udine